I prestiti partecipativi sono una forma di credito destinata non ai privati e alle famiglie, bensì alle imprese di piccole e medie dimensioni che possono così disporre di capitale per investimenti proveniente da fonti complementari rispetto al tradizionale credito bancario.
Più in dettaglio, i prestiti partecipativi sono un finanziamento a medio – lungo termine che prevedono che una parte del rimborso del debito dovuto alla finanziaria sia commisurata ai risultati economici conseguiti dall’azienda finanziata.
Per le loro caratteristiche, tali finanziamenti si configurano ad elevato livello di rischio, più vicine al capitale di rischio che non al capitale di debito, adatte per finanziare progetti di sviluppo e innovazione che migliorino i risultati finanziari dell’azienda.
Infatti, l’Istituto finanziatore partecipa al rischio di impresa e gode, se del caso, dell’incremento di valore della stessa a fronte degli investimenti pianificati, secondo uno schema triangolare tra Istituto finanziario, azienda e soci della stessa:
l’istituto finanzia la società tramite il prestito partecipativo
la società beneficia dell’iniezione di liquidità, mentre i soci provvedono ad aumentare il capitale sociale per favorire l’ingresso del nuovo socio (l’istituto finanziatore)
l’istituto finanziatore aumenta la propria partecipazione al capitale di rischio della società
Gli elementi principali del prestito partecipativo sono la remunerazione, il rimborso e le garanzie:
la remunerazione, cioè il pagamento della quota interessi sul debito, è parzialmente legata ai risultati economici della società finanziata. Gli interessi in questa tipologia di finanziamento hanno una componente minima garantita, calcolata ad un tasso di interesse base concordato (ad esempio l’Euribor), ed una componente variabile vincolata alle performance (ad esempio l’utile maturato dall’azienda). Tale seconda componente è differente da caso a caso e strettamente connessa all’accordo tra società e istituto finanziatore: non esiste una regola applicabile
il rimborso, cioè il pagamento della quota capitale sul debito, è invece ad intero carico dell’azienda che versa delle rate periodiche di rimborso in “conto futuro aumento di capitale sociale” come ammortamento del finanziamento partecipativo
le garanzie non sono mai di tipo reale sul patrimonio della società. Aldilà delle garanzie personali prestate dai soci dell’azienda finanziata in forma individuale o collettiva (spesso una fidejussione), possono essere previsti dei covenants, cioè clausole contrattuali di comportamento per l’azienda, quali la non distribuzione degli utili. La vera garanzia è rappresentata dalla capacità di rimborso dell’azienda sulla base delle sue performance
I prestiti partecipativi vengono erogati da Istituti di credito, da Finanziarie e da Banche di credito mobiliare, hanno durate comprese tra 5 e 10 anni, con un piano di ammortamento che prevede il rimborso delle quote capitale su base trimestrale o semestrale (la quota interessi è legata, come detto, alle performance).
Di norma esistono due tipologie di prestito partecipativo
prestito finanziario, prevedono un piano di rimborso a rate nella forma di finanziamento subordinato
prestito equity, contemplano l’acquisizione da parte dell’istituto finanziatore di una parte partecipazione nel capitale sociale dell’impresa. L’istituto diventa così socio dell’impresa
Questi strumenti offrono un significativo vantaggio per società in fase di startup o sviluppo: dato il loro costo progressivo consentono di ottenere risorse finanziarie anche consistenti per lo sviluppo aziendale senza appesantire la struttura finanziaria, cioè senza immobilizzare i risultati operativi al servizio del debito.