Stando alle cifre che sono state divulgate da Bankitalia, relativamente ai primi sei mesi dell’anno, le banconote false non accennano a diminuire, anzi ben oltre settantamila sono quelle che sono state ritirate. Ma cosa fare se si sospetta che una banconota sia falsa ? Nel caso in cui si abbia questo dubbio e non si disponga di uno strumento come il rilevatore di banconote false, ci si deve recare presso una banca oppure un ufficio postale o, meglio ancora, presso una filiale della Banca d’Italia e chiedere che venga esaminata.
In ogni caso, bisogna fare attenzione soprattutto alle banconote da 20 euro, dato che sembrano essere il taglio preferito dai falsari. La maggioranza dei ritiri ha interessato proprio la carta moneta da 20 euro, seguita a ruota da 50 euro e 100 euro. Tuttavia, se si considera tutta l’area di utilizzo dell’euro, sono i pezzi da 50 quelli maggiormente falsificati.
Se si è convinti di essere entrati in possesso di una banconota falsa, una volta consegnata la stessa presso uno sportello in banca, l’impiegato provvederà al ritiro del pezzo e alla trasmissione presso l’amministrazione centrale della Banca d’Italia che è deputata alle analisi del caso. Il nucleo NAC, che si occupa dell’esamina delle banconote false, effettuerà le proprie indagini e arriverà a due conclusioni possibili. In un caso, quello migliore, se la banconota non è falsa, colui che ha consegnato la carta moneta sospetta sarà rimborsato tramite vaglia, senza alcuna trattenuta. Nel caso in cui fosse falsa, invece, nulla sarà dovuto a chi ha provveduto alla consegna. A garanzia dell’operazione, l’impiegato rilascerà una ricevuta al cittadino, che potrà sempre essere informato circa l’esito della verifica.
Inutile ribadire che, se si tenta di spendere una banconota falsa, si sta commettendo un reato