Hai appena completato l’installazione di un nuovo sistema o hai implementato modifiche a un sistema esistente e ti trovi ora nella necessità di rilasciare una Dichiarazione di Conformità (DiCo)? Ecco una guida su come preparare i documenti richiesti e per quali tipi di impianti è necessario redigere la DiCo.
Che cos’è la Dichiarazione di Conformità e quali sono i suoi componenti
Se non lo sapessi già, la Dichiarazione di Conformità è un documento ufficiale che deve essere completato e firmato dal Responsabile Tecnico e presentato presso lo Sportello Unico dell’Edilizia.
Si tratta di un certificato obbligatorio che deve essere preparato una volta installato un nuovo sistema o dopo aver implementato modifiche a un sistema preesistente.
L’intento di questa Dichiarazione è di attestare che l’impianto rispetta i requisiti stabiliti dalla legge e le specifiche norme tecniche.
Non si tratta tuttavia di un singolo documento: oltre al modulo che attesta la conformità, è necessario allegare una serie di ulteriori documenti.
Perché è obbligatoria
La Dichiarazione di Conformità è diventata un obbligo legale per la prima volta nel 1990, con l’emanazione della legge 46/90. Prima di allora, non era richiesta alcuna certificazione per gli impianti, motivo per cui molti impianti costruiti prima degli anni ’90 non dispongono di alcun tipo di documentazione.
Nel 2008, il Decreto Ministeriale 37/08 ha abrogato la Legge 46/90, ma ha mantenuto l’obbligo di redazione della DiCo, apportando alcune modifiche, tra cui:
L’obbligo di redazione della Dichiarazione di Conformità per tutti gli impianti, eliminando qualsiasi distinzione tra impianti per uso industriale e civile.
La possibilità di richiedere la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi) per gli impianti realizzati prima del 2008, in assenza di DiCo.
Tuttavia, esistono alcuni casi in cui la Dichiarazione di Conformità non è richiesta. Ad esempio, non è necessaria in caso di manutenzione ordinaria o dopo aver condotto semplici ispezioni o controlli dell’impianto.
La Dichiarazione di Conformità è obbligatoria per i seguenti tipi di impianti:
-Impianti elettrici
-Impianti elettronici e radiotelevisivi
-Impianti di riscaldamento
-Impianti di ventilazione
-Impianti di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione
-Impianti idrici e sanitari
-Impianti per la cottura ed evacuazione dei fumi (canna fumaria)
-Impianti per la distribuzione e l’utilizzo del gas
-Impianti di sollevamento (come scale mobili, montacarichi e ascensori)
-Impianti di protezione antincendio
La DiCo è specifica per ogni singolo impianto. Ad esempio, se stai ampliando un impianto elettrico senza toccare l’impianto di condizionamento o l’impianto idrico, il certificato di conformità sarà riferito solo all’impianto elettrico. Analogamente, se stai modificando solo una parte di un impianto esistente, la DiCo sarà riferita solo alla parte su cui sei intervenuto.
In ogni caso, devi assicurarti che, a seguito del tuo intervento, l’impianto sia funzionante e sicuro.
Come deve essere compilata la dichiarazione di conformità
Ecco una guida per compilare il modulo di conformità. Questo modello ti aiuterà a compilare correttamente il documento e a risolvere eventuali dubbi.
Puoi scaricare questo modello di dichiarazione conformità impianti e utilizzarlo per certificare i tuoi impianti.
La prima sezione del Certificato riguarda i dati personali. Devi indicare i tuoi dati (se sei il Responsabile tecnico) o i dati del Responsabile Tecnico che certifica l’impianto, insieme ai dati dell’azienda o dell’impresa individuale di appartenenza. I dati devono corrispondere a quelli registrati nel Registro delle Imprese.
Nella sezione relativa all’indirizzo della sede, devi indicare solo la sede legale dell’impresa (come già indicato nel Registro delle Imprese).
Nella seconda sezione devi mettere una “X” su una delle due opzioni, in base alla tipologia di azienda a cui appartieni. Dopo aver inserito la sede della CCIAA di riferimento, devi indicare il numero di registrazione dell’azienda, che si trova nella visura camerale.
Ora è il momento di riassumere brevemente l’intervento che hai effettuato, specificando semplicemente l’attività svolta e il tipo di impianto.
Se ti viene chiesto di specificare in dettaglio gli interventi, dovrai scrivere tale relazione in un documento separato, da allegare al modulo e da consegnare al cliente e al Comune.
La compilazione di questa riga della sezione è obbligatoria, non basta semplicemente segnare l’attività svolta nella sezione “Inteso come”.
Selezionerai l’opzione “Nuovo Impianto” se
-Stai installando un impianto dove prima non ce n’era uno simile
-Hai effettuato una rinnovazione totale di un impianto esistente
-Per esempio, se hai terminato l’installazione di un impianto elettrico in una proprietà di recente costruzione che prima non disponeva di un tale impianto.
Sceglierai l’opzione “Trasformazione” se le modifiche che stai apportando sono mirate a
-La ristrutturazione di una sezione dell’impianto, che non rientra nella categoria di “manutenzione straordinaria”;
-La modifica delle capacità dell’impianto;
-L’alterazione delle condizioni di alimentazione dell’impianto;
-Il cambiamento della destinazione d’uso dell’edificio;
-L’implementazione di normative di sicurezza.
Per esempio, se hai installato meccanismi di sicurezza come fusibili o interruttori automatici, questa azione viene vista come una trasformazione dell’impianto, non una semplice manutenzione.
Opterai per l’opzione “Ampliamento” se la tua azione consiste nell’aggiunta di nuovi componenti o sezioni all’impianto.
Per esempio, se hai aggiunto 5 prese elettriche che conducono a un maggiore consumo e quindi a una modifica dei magnetotermici differenziali, questo costituisce un cambiamento significativo e un autentico ampliamento dell’impianto.
Infine, l’opzione “Manutenzione straordinaria” copre le situazioni in cui le azioni
-Non richiedono l’uso di strumenti specializzati;
-Non alterano completamente le capacità dell’impianto;
-Sono necessarie per riportare l’impianto alle sue condizioni operative standard.
La manutenzione straordinaria riguarda azioni minori, come ad esempio l’aggiunta di una presa elettrica a un circuito esistente, purché non comporti un incremento del numero di circuiti attualmente in uso.
Se la tua azione non rientra in nessuno dei casi sopra menzionati, come ad esempio l’adeguamento degli impianti, dovrai selezionare l’opzione “Altro”.
Informazioni del cliente. Questa sezione del modulo necessita delle seguenti informazioni
-I dettagli del cliente, vale a dire la persona o entità che pagherà l’installatore al termine del lavoro;
-I dettagli del proprietario dell’immobile (nel caso di proprietà condivisa, basta indicare un solo proprietario);
-Le informazioni sulla destinazione d’uso dell’edificio.
Ora siamo arrivati all’ultima parte della Dichiarazione di Conformità. Qui dovrai fornire le informazioni sul professionista che ha elaborato il progetto, tra cui:
-Nome e cognome;
-Titolo professionale;
-Se richiesto (articolo 5, comma 2), i dettagli dell’iscrizione all’Albo professionale.
Quale documentazione è necessario includere con la Dichiarazione di Conformità
-La documentazione obbligatoria da allegare alla Dichiarazione di Conformità include
-Disegno o progetto dell’impianto
-Una copia della visura camerale per la verifica dei requisiti del Responsabile Tecnico
-Un rapporto sui materiali da utilizzare.
La compilazione è completata.