La cessione del quinto dello stipendio è una particolare forma di rimborso dei prestiti personali che prevede il pagamento delle rate direttamente con una detrazione sulla busta paga.
Esso è calcolato nella misura di un quinto del valore netto dell’ammontare dello stipendio al netto di ritenute.
La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta da lavoratori dipendenti statali, para-statali e di aziende autonome.
Data la sua natura, questo tipo di finanziamento riduce al minimo il rischio di insolvenza da parte del cliente ed è quindi molto ben visto dalle banche, che in alcuni casi non necessitano di ulteriori garanzie per la sua approvazione.
I soggetti preposti all’erogazione della cessione del quinto dello stipendio sono indicati nel D.P.R. 180/50 che riporta:
Sono ammessi a concedere prestiti agli impiegati e salariati dello Stato ed ai personali di cui agli articoli 9 e 10, verso cessione di quote di stipendio o salario, soltanto gli istituti di credito e di previdenza costituiti fra impiegati e salariati delle pubbliche amministrazioni, l’Istituto nazionale delle assicurazioni, le società di assicurazione legalmente esercenti, gli istituti e le società esercenti il credito escluse quelle costituite in nome collettivo e in accomandita semplice, le casse di risparmio ed i monti di credito su pegno.
Questa regola deve essere interpretata anche attraverso il Decreto Legge 385 del 1993 che identifica nelle banche e negli intermediari finanziari i soggetti autorizzati all’erogazione della cessione del quinto dello stipendio.
Come gli altri prestito personali è estinguibile tramite ratealizzazione
La rata è calcolata nella misura di un quinto dell’ammontare dello stipendio al netto di ricevute e resta fissa per tutta la durata del contratto
La periodicità del rimborso delle rate è fissata dal legislatore con cadenza mensile
La durata del finanziamento è fissata in un massimo di 10 anni (120 mensilità)
Si tratta quindi di una soluzione interessante.