L’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) è un’imposta introdotta nel 1998 in seguito alla soppressione di alcuni tributi (Ilor, Iciap, tassa sulla partita Iva, imposta sul patrimonio netto delle imprese, contributi per il Servizio Sanitario Nazionale) e grava su imprese e professionisti.
Colpisce il valore della produzione netta, cioè il reddito prodotto (dalle società, dalle imprese individuali e dai liberi professionisti) al lordo dei costi per il personale e dei proventi di natura finanziaria.
A seconda dell’attività economica svolta, la base imponibile deve essere calcolata in modo differente:
Imprese commerciali: dal costo della produzione si devono escludere i costi per i dipendenti, le perdite sui crediti e gli interessi passivi. Anche quei soggetti non tenuti alla redazione del bilancio devono riclassificare i propri costi e ricavi sulla base dello schema previsto per la determinazione dell’IRAP.
Imprese agricole: si determina sottraendo dai corrispettivi l’ammontare dei costi d’acquisto calcolato in fase di dichiarazione IVA con l’eccezione dei produttori agricoli esonerati dall’IVA che sono esclusi anche dall’IRAP;
Enti non commerciali ed amministrazioni pubbliche: non effettuando attività commerciale, la base imponibile è calcolata sull’ammontare dei compensi per lavoro dipendente ed occasionale di competenza dell’anno.
L’imposta è determinata applicando all’imponibile l’aliquota del 3,90% e il suo gettito è attribuito alle Regioni, che hanno la possibilità, entro determinati limiti, di aumentare o ridurre l’aliquota e di esonerare alcune categorie di contribuenti.