I Social Lending sono davvero l’unica possibilità per un disoccupato di ottenere un prestito personale? Al giorno d’oggi, probabilmente sì. Per social lending (prestito sociale) si intende un prestito tra privati online. Alcuni preferiscono chiamarlo prestito peer to peer, ma la sostanza non cambia.
Tramite questo tipo di prestito, si possono ottenere condizioni migliori rispetto a quelle concesse da banche o finanziarie perché manca appunto un passaggio, quello dell’intermediazione che fa salire i costi.
Solitamente questa forma di prestito viene erogata da società online, che predispone sistemi di sicurezza per evitare casi di morosità. A ogni utente che richiede un prestito viene assegnato un rating, cioè un livello di affidabilità dell’utente, in modo del tutto simile a quello assegnato dalle banche. Più il livello è basso e più i tassi di interesse dovrebbero, in teoria, essere alti per compensare il rischio assunto dai prestatori. Comunque, in caso di morosità, la società intermediaria attiva velocemente un programma di recupero crediti.
A seguito dell’entrata in vigore della direttiva 2007/64/CE del Parlamento Europeo con la creazione di una nuova tipologia di operatore finanziario a livello europeo, l’Istituto di Pagamento, sono stati ridimensionati i Social Lending.
Un’altra possibilità è il prestito diretto da un altro individuo, in questo caso si tratta di prestiti tra privati.
I prestiti tra privati sono possibili se chi lo concede non fa questo come attività lavorativa.
In questi casi diventa importante regolare tutte le condizioni del finanziamento tramite una scrittura privata. Per dettagli su questo documento è possibile vedere questo sito sulla scrittura privata.
I prestiti per disoccupati sono quindi possibili, ma non semplici.