Quando un’azienda, attraverso il blog aziendale, offre spazio anche ai propri dipendenti, dovrebbe a priori, presentare una linea di condotta.
Nel marzo del 2005 Michael Hyatt, blogger e CEO di Thomas Nelson Publishers, elaborò una lista di termini e regole di condotta per bloggare con il blog aziendale.
Tra i feedback ricevuti, molti ritenevano queste regole, troppo severe ed in contrapposizione con lo spirito del blogger, sottolineando soprattutto la parola “regola” nel titolo del documento a loro inviato.
Nei giorni successivi Hyatt ne inviò un’altra modificata e con un nuovo titolo: Linee guida per i blog aziendali.
Innanzi tutto dichiarò apertamente quale fosse l’obiettivo del blog, ovvero di incoraggiare i dipendenti a bloggare e lasciare che i lettori sbircino all’interno del sistema operativo di un grande editore.
Ciò a cui puntava, era anche aggiornare l’immagine dell’azienda nel settore editoriale.
La linea guida, venne sviluppata in modo da incoraggiare apertamente i dipendenti a bloggare sull’azienda, i prodotti e i servizi offerti.
Qui di seguito i punti saliente dell’obiettivo che aveva prefissato
Incrementare la visibilità dell’azienda
Offrire un contributo nel settore editoriale
Offrire una panoramica ai propri clienti, sull’andamento lavorativo all’interno di un’editore
Questo invece è un sunto della linea guida redatta da Hyatt.
Adoperare un servizio esterno per bloggare
L’azienda ha preferito non ospitare sul proprio server i blog dei dipendenti in modo da dargli maggiore libertà e credibilità. Nel web ci sono tanti servizi gratuiti con cui impostare il proprio blog, come ad esempio il noto Blogger.com.
Mantenere la propria identità durante la scrittura
Abolito l’anonimato e i pseudonimi. Il dipendente deve mostrare chiaramente il proprio nome. Questo promuoverà la credibilità degli articoli, aumentando il senso di responsabilità verso l’azienda.
Ritenersi proprietari dei propri contenuti
Il dipendente dovrebbe scrivere chiaramente che gli articoli sono pubblicati senza alcuna garanzia e non conferiscono diritti. Le opinioni espresse nei post sono di sua proprietà e non rappresentano l’opinione del datore di lavoro.
Scrivere frequentemente e in maniera pertinente
I dipendenti sono a tutti gli effetti degli esperti e come tali, devono poter scrivere frequentemente. La visione deve essere in linea con il ruolo ricoperto, le proprie responsabilità ed abilità in azienda. Possono scrivere anche durante l’orario di lavoro purché non interferisca con i loro doveri professionali.
Libertà di fare pubblicità
Soprattutto nei blog installati nei servizi a pagamento, il dipendente può inserire all’interno dello stesso, delle pubblicità tipo AdSense di Google e monetizzare attraverso gli annunci o i banner. Questo è ammissibile purché non ospiti annunci rivali o in contrapposizione con i principi morali dell’azienda.
Mostrare gentilezza verso la blogsfera
Mantenendo un tono rispettoso, i dipendenti possono ritenersi non d’accordo con le decisioni aziendali. Da evitare anche le discussioni con i lettori, attaccare individui ed altre aziende.
Non fare trapelare notizie segrete sull’azienda
I dipendenti non possono rivelare notizie riservate, confidenziali e finanziarie a meno che non siano contenute nei comunicati ufficiali dell’azienda.
Rispetto della legge
Non si possono pubblicare nessun materiale che sia osceno, blasfemo, diffamatorio, calunnioso, offensivo o che costituisca minaccia per qualcuno. Inoltre non è possibile pubblicare servizi o software che possano danneggiare i sistemi informatici altrui.
Senza il rispetto delle linee guida, l’azienda si riserva il diritto di non linkare più il blog del dipendente.