Il future su valuta, come abbiamo visto, è un contratto avente per oggetto l’acquisto o la vendita di una certa quantità di valuta estera ad una data scadenza e ad un cambio prestabilito; contratto, quindi, che può dar luogo a scadenza (anche se raramente) alla effettiva consegna della divisa oggetto del contratto oppure alla liquidazione differenziale prima della scadenza, mediante una negoziazione uguale e contraria nello stesso mercato a termine.
I luoghi di contrattazione e le caratteristiche tecniche più importanti di tali contratti
Questi contratti sono solitamente scambiati in mercati regolamentati, come ad esempio, presso l’International Monetary Market (IMM) del Chicago Mercantile Exchange o il London International Financial Futures Exchange (LIFFE). Si tratta di strumenti molto omogenei nelle specifiche contrattuali, che prevedono delle date di scadenza fissate (solitamente sono quattro, ossia il terzo mercoledì del mese di Marzo, Giugno, Settembre e Dicembre) e con degli importi negoziabili anch’essi prefissati. Con riferimento a quest’ultimo punto, i contratti scambiati hanno un dimensione standard che varia in ragione della valuta di riferimento e che può essere, ad esempio, di 62.500 sterline, di 125.000 euro o di 12.500.000 yen. Ai partecipanti di tale mercato è richiesto il deposito di un margine iniziale per poter operare su base giornaliera.
Cosa caratterizza l’operato del trader speculativo in currency future
Esistono diversi moventi che animano le contrattazioni in futures su valuta: tra queste un posto rilevante è occupato dal movente speculativo.
Il trader speculativo è colui che, basandosi su determinate valutazioni effettuate, assume volutamente una posizione su una data coppia valutaria al fine di conseguire un profitto.
Ciò significa che tale operatore si espone totalmente al rischio di una variazione nel prezzo delle valute opposta alla propria, ma nonostante ciò prende posizione sulla base della convinzione che tale posizione gli consentirà di anticipare il futuro movimento nei tassi di cambio contrattati.
La presenza di questi operatori se da un lato può essere vista come negativa ed accessoria, in realtà in parte è fondamentale in quanto è grazie questi soggetti che le aziende (finanziarie e non) che operano in tale mercato possono in qualsiasi momento trovare la liquidità necessaria per proteggersi da indesiderate variazioni nei tassi di cambio.
Facciamo un esempio di utilizzo speculativo di future in valuta
Supponiamo che un trader con intenti speculativi preveda un apprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro. Egli può sfruttare tale aspettativa per entrare nel mercato futures in posizione lunga ad un determinato tasso di cambio, per esempio 1,3747. A fine giornata, il future chiude a 1,3801 con una variazione di prezzo pari a 0,0054 dollari. Dal momento che ogni contratto ha un valore minimo di 125.000 euro e ipotizziamo che egli abbia acquistato 10 contratti, il profitto per l’operazione conclusa ammonta a 6.750 euro (0,0054*125.000*10). Questo ammontare sarà accreditato immediatamente sul conto di trading dell’intermediario. Più in generale, in tale mercato ogni variazione di prezzo pari a 0,0001 (la dimensione minima del tick) dollari equivale ad un profitto o ad una perdita pari a 12,5 dollari per contratto.
Ovviamente, nel caso in cui avesse previsto un deprezzamento l’operatore sarebbe entrato in posizione corta e quindi avrebbe venduto contratti futures aventi come sottostante il tasso di cambio specificato.